LISTA DI TUTTI I FILM SUL POKER

Shade
2003, di Damian Nieman, con Gabriel Byrne (Charlie Miller), Melanie Griffith (Eve), Sylvester Stallone (Stevens), Hal Holbrook (Professore) e Thandie Newton (Tiffany).

Recensione
— Tre truffatori sono pronti a rischiare qualunque cosa pur di portare a termine il grande colpo e, grazie a una serie di circostanze, riusciranno a mettere le mani su un bottino che li renderà molto ricchi… ma c’è un problema, la persona derubata è un gangster assetato di vendetta! Le cose si complicano quando il trio decide di sfidare il re del poker d’azzardo, “il Decano”.


Regalo di Natale

1986, di Pupi Avati, con Diego Abatantuono, Carlo delle Piane, Gianni Cavina e Alessandro Haber.

Recensione — È la notte di Natale: in una villa ottenuta in prestito, quattro amici organizzano una partita di Poker per spennare Santelia (Delle Piane), un industriale ricco e antipatico. Franco (Abatantuono), gestore di un cinema, è il più bravo ed esperto: comincia a vincere, ma Santelia ha i nervi saldi. Nella mano decisiva, Franco ha un Full d’Assi, punta una grossa somma: Santelia, che ha preso una carta, rilancia giocandosi qualche centinaio di milioni. Dopo una pausa di terribile incertezza, Franco va a vedere: Santelia ha un Colore di Picche e vince la mano. Alla fine si capirà che il vero “pollo da spennare” era Franco. Le fasi della partita sono da vedere e rivedere.

La rivincita di Natale
2003, di Pupi Avati, con Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane e George Eastman.

Recensione — La notte di Natale 5 amici si riuniscono per replicare una partita di poker giocata diciassette anni prima (nel film “Regalo di Natale”)

California poker
1974, di Robert Altman, con Elliott Gould e George Segal.

Recensione — Due avventurieri sbandati e pasticcioni, Charlie Waters (Gould) e Bill Denny (Segal), tentano il colpo grosso nella saletta di poker di un casinò a Reno. Lunga e avvincente la partita a poker in una saletta del casinò, con una mano finale mozzafiato. Azzardo sessantottesco.

La stangata
1973, di George Roy Hill, con Robert Redford, Paul Newman e Robert Shaw.

Recensione — Chicago, Illinois, 1936. Johnny Hooker (Redford) e Henry Gondorff (Newman) sono due truffatori che vogliono incastrare il gangster Doyle Lonegan (Shaw) per vendicare la morte di un amico. L’amo lanciato dai due è una partita di poker sul treno New York – Chicago. Gondorff riesce a farsi ammettere come quinto giocatore al tavolo privato dove Lonegan gioca: finge di essere un “pollo”, rozzo e ubriacone. Ben presto comincia a vincere e provoca Lonegan sbagliando il suo nome o vantandosi delle vincite: la tensione cresce e due dei giocatori decidono di smettere. Lonegan chiede una pausa e decide di giocare con un mazzo truccato: fa le carte per la mano decisiva. Gondorff apre con un Tris di Tre e Lonegan rilancia con una Coppia di Nove: si cambiano le carte e Gondorff ottiene un Poker di Tre, mentre Lonegan fa un Poker di Nove. Partono i rilanci e Lonegan, sicuro di vincere, punta 10.000 dollari. Gondorff vede e scopre le sue carte: ha un Poker di Jack con cui vince la mano nello stupore generale. Il commento di Lonegan ai suoi ragazzi: “non potevo mica dirgli che bara meglio di me”.

Maverick
1994, di Richard Donner, con Mel Gibson, Jodie Foster, James Garner e James Coburn.

Recensione — Brett Maverick (Gibson) è un giocatore d’azzardo che vuole trovare i soldi per iscriversi al campionato di poker più famoso del West. Il campionato si svolge su un battello da fiume e ha un andamento spettacolare e cruento. La sfida finale è fra i migliori giocatori di poker e Telesina: il Commodoro (Coburn), Annabelle (Foster), un messicano e persino il padre di Maverick (Garner). La mano decisiva è il più improbabile intreccio di combinazioni che si possa immaginare: un Poker, una Scala Reale di Cuori e la Scala Reale Massima di Picche che Maverick chiude con un Asso di Picche. Un sorta di Olimpiade picaresca del poker.

I compari
1971, di Robert Altman, con Julie Christie e Warren Beatty.

Recensione — In una città mineraria del west, John Mc Cabe (Beatty) è un avventuriero che fa il gambler e bara al gioco. Lo aiuta la prostituta Constance Miller (Christie) che gestisce un bordello insieme a lui. Le vicende di due avventurieri disperati. Qui il gioco non aiuta.

La casa dei giochi
1987, di David Mamet, con Joe Mantegna e Lindsay Crouse.

Recensione — Margaret (Crouse) è una psicanalista famosa che cerca di aiutare un giovane paziente ricattato da una banda di giocatori d’azzardo. Entra in contatto con loro nella “Casa dei Giochi”, il locale dove giocano, e conosce Mike, il capo dei giocatori (Mantegna). Questi la coinvolge in una partita di poker e le chiede di aiutarlo contro un avversario duro e aggressivo. Mentre lui si allontana con una scusa, Margaret dovrà osservare attentamente i gesti dell’avversario: se giocherella con l’anello, vuol dire che bluffa. Nella mano decisiva, Mike ha tre Assi e punta: il suo avversario, che ha preso una carta, rilancia forte. Mike si allontana e la psicanalista osserva l’uomo toccarsi l’anello. Convince Mike a vedere, convinta che sia un bluff: invece il giocatore aveva un colore e si aggiudica il piatto. Ma alla fine Margaret scopre che la pistola usata dal giocatore per rafforzare le sue minacce è finta: la partita era un trucco per metterla alla prova. Mike illustra la differenza fra la realtà e la finzione organizzata da lui e dai suoi amici ai danni di persone innocenti e disponibili a fidarsi. Soltanto alla fine del film Margaret capirà di essere la vittima prescelta per una sofisticata truffa organizzata dalla banda della “Casa dei giochi”. Margaret reagirà con violenza, finendo per uccidere Mike. Feroce.

Run
1991, di Geoff Burrowes, con Patrick Dempsey.

Recensione — Patrick Dempsey partecipa a una partita di poker clandestina in New Jersey prima che il gioco venisse legalizzato nei casinò di quello stato. Si vede una delle rarissime scene in cui un giocatore dà una mancia al dealer, immerso in una nuve di fumo passivo. La partita raggiunge il suo apice quando un giocatore molto aggressivo e violento costringe Dempsey a cambiare una carta, anziché darsi servito. “Questa è una nuova variante del gioco: Gestapo poker.” Il film si fa notare per il ritomo incalzante e sicuramente vi terrà con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Three Godfathers
1936.

Recensione — Esistono diverse versioni di questa storia. La migliore è quella del 1948 con John Wayne, nella quale, dopo che Walter Brennan aiuta un perfetto sconosciuto a barare a poker, quest’ultimo gli chiede “Perché l’hai fatto?”. Brennan risponde: “Non lo so. Probabilmente perché sono un poco di buono.”

Dr. Mabuse – The Gambler
1922, di Fritz Lang.

Recensione
— Provate a immaginare quanto potreste guadagnare se riusciste a ipnotizzare un avversario fino al punto di farlo stare con tre a blackjack o a fargli buttare via le carte con una mano vincente in una partita di poker. Il pazzo criminale Dr. Mabuse ha questo potere. Diretto da Fritz Lang, Dr. Mabuse è sicuramente fra i migliori film muti non americani, insieme a Metropolis dello stesso Lang e alla Corazzata Potemkin di Sergei Eisenstein. Lang e altri registi hanno prodotto numerosi sequel nel corso dei quarant’anni successivi, ma nessuno di questi è riuscito a mostrare le carte o il gioco d’azzardo in maniera tanto avvincente. Una citazione: “Un ambizioso sogno di gioventù, essere vincenti al gioco e in amore.” C’è poi questa domanda chiesta all’ingresso di un club privato: “Carte o cocaina?”!!!

Posta Grossa a Dodge City
1966, di Fielder Cook, con Henry Fonda e Joanne Woodward.

Recensione
— Quattro ricconi si impegnano a un partita di poker con uno sprovveduto provinciale che ha giurato alla moglie bisbetica di non giocare d’azzardo. Il poveraccio perde, ma a un certo punto si trova una mano tale da morire d’infarto. La moglie raccoglie le carte e, dopo averle viste, rilancia, ottenendo addirittura un prestito da un banchiere a cui le ha mostrate. Naturalmente gli altri non vogliono “vedere” e le lasciano il piatto. Ci sarà però una sorpresa.

Nata ieri
1950, di George Cukor, con Judy Holliday.

Recensione
Il gioco è il Gin. Judy Holliday fa la parte della tipica bionda stupida e svampita, mentre Broderick Crawford è l’uomo duro che la tiene a bada. Osservate Holliday mentre gioca e la vostra idea del tavolo da gioco cambierà per sempre. Un bel film, con scene memorabili. Nel remake del 1993 con Melanie Griffith e Don Johnson la scena della partita a Gin non riesce ad avere lo stesso impatto.

Kaleidoscope
1966, con Warren Beatty.

Recensione
In questo particolare film, precedente a Bonnie & Clyde, Beatty si intrufola in una fabbrica e altera le lastre che stampano le carte utilizzate dai più importanti casinò del mondo. Segna le carte in modo che solo lui possa riconoscerle. Naturalmente, quando le carte entrano in circolazione, Beatty si precipita da un casinò all’altro per giocare a blackjack e a poker. Sfortunatamente per lui, quando si ritrova in una partita testa a testa senza limite, cambiano il mazzo con uno che lui non è in grado di riconoscere. Costretto a giocare sfruttando unicamente la propria abilità, trascina l’avversario in una mano indimenticabile, ritrovandosi a dover prendere la miglior decisione mai vista in una partita di poker. Da non perdere.

The Cincinnati Kid
1965, di Norman Jewison, con Steve Mc Queen, Edward G. Robinson, Karl Malden, Ann Margret e Joan Blondell.

Recensione — Nella New Orleans degli anni ’30 Cincinnati Kid (Mc Queen) è un giovane giocatore di Poker che in breve tempo diventa celebre per la sua abilità e il suo sangue freddo. Il successo lo porta a sfidare Lancey Howard, il re del Poker (Robinson): questi è un gentiluomo dallo sguardo sardonico, accompagnato da Ladyfingers, una giocatrice altrettanto brava (Blondell). La partita è un evento da non perdere: ci sono ragazzini che cercano di osservarla arrampicati sui lampioni. All’inizio il giovane astro in ascesa prevale, ma nonostante i consigli del cartaio (Malden) e le pressioni della sua ragazza (Margret), continua nella sfida: memorabile la mano finale di Telesina con una Scala Reale di Cuori del campione contro un Full di Donne di Cincinnati Kid (il Colore non bastava). Battuta conclusiva di Lancey Howard: “Non te la cavi male, ragazzo, ma finché ci sarò io, sarai soltanto secondo”.

California Split
1974, di Robert Altman.

Recensione — Bill e Charlie, giocatori inveterati, un giorno “sentono” che è arrivato il momento della fortuna. Vendono tutto e partono per Reno. Avevano “sentito” giusto. Nel cast del film compare anche il campione delle World Series of Poker Amarillo Slim.

Il Giocatore (Rounders)
di John Dahl, con Matt Damon, Edward Norton, John Turturro.

Recensione — Il cult movie per eccellenza del gioco del poker alla texana. Ha infatti decretato il successo a livello internazionale del crescente interesse verso questa disciplina. Indimenticabili gli scontri heads up tra Matt Damon e Teddy “Kgb” Malkowich e avvincente la narrativa sulla vita dei rounders (giocatori professionisti). Fate tesoro dei vari insegnamenti dispensati dal film, raramente se ne incontrano di così arguti e azzeccati.

“Se non riesci a individuare il pollo nella prima mezz’ora di gioco, allora il pollo sei tu.”
Matt Damon nel film Rounders.
“La texana senza limiti di puntata è la Cadillac del poker.”
“La chiave è giocare sull’avversario, non sulle tue carte.”
“Qualcuno ha detto: «La vita si gioca in un colpo solo, il resto è attesa».”
Ancora Matt Damon nello stesso film.

Asso
di Castellano & Pipolo, 1981 – con Adriano Celentano, Edwige Fenech, Renato Salvatori.

Recensione — Abilissimo al tavolo da gioco, Asso (Celentano) è un campione di poker bizzarro e istrione. Viene ucciso per invidia alla vigilia delle nozze con la bella fidanzata (Fenech). Ritorna come fantasma per aiutare l’amata a prendere un marito e finalmente lo scova in un giovane giocatore molto abile, detto il “varesino “. Trova anche il modo di vendicarsi dei suoi avversari e finisce per giocare un’impossibile mano di poker con Dio.

Infine, per voi amici che mi avete seguito fin qui, qualche citazione sul poker presa da film famosi.

“A poker non giochi con le carte che hai in mano, ma con la persona che hai di fronte.”
James Bond nel film Agente 007 Casinò Royale

“È come il poker, è meglio dire la verità. Gli altri penseranno che tu stia bluffando, ed è così che vinci.”
Jean-Paul Belmondo nel film Fino all’ ultimo respiro

“Signore, il poker mi piace davvero. Ogni mano ha i propri differenti problemi.”
Henry Fonda nel film Sfida infernale

“Un dollaro vinto è due volte più dolce di un dollaro guadagnato.”
Paul Newman nel film Il colore dei soldi

“Qual è la regola numero uno a poker? Lasciare le emozioni fuori dalla porta.”
Brad Pitt nel film Ocean’ s Eleven

“Non c’entrano le carte. Le carte non giocano, è il giocatore a giocare.”
Burt Reynolds nel film Deal – The King of Poker

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